Ciao.
In questo mio primo post voglio parlare dell’ henné, ma non dell’ henné in generale, no, qui parlerò solo ed esclusivamente del lawsonia inermis o più comunemente chiamato henné rosso.
Prima di tutto: cos’ è? Perché usarlo? La lawsonia inermis è una pianta dalla quale si ricava una polvere sottile che viene usata per colorare tessuti, per fare una sorta di tatuaggio su mani e piedi e per tingere e curare i cappelli. Da qui in poi il post parlerà solo di quest’ultimo utilizzo.
Prima di iniziare mi sono informata su internet, convinta di aver capito tutto.
- Mischiare l’ hennè con aceto, acqua, infusi vari o limone;
- più ossida più il colore tende al ciliegia e al contrario meno ossida più tende al rame;
- più lo lasci in posa più il colore è intenso;
- siccome tende a seccare i capelli prima di usare l’impacco aggiungere yogurt e miele;
- usare un paio di guanti e dei vestiti vecchi per non sporcarsi perché macchia e poi difficilmente va via;
- della pellicola e un asciugamano per la posa;
- una crema grassa e un cordolo di cotone da usare come barriera per non far colare via il tutto;
- usare una ciotola e un cucchiaio di plastica, vetro o legno perché il metallo “ostacola” l’ossidazione;
- il giorno prima lavare i capelli solo con uno shampoo delicato;
- per toglierlo dalla testa utilizzare un balsamo abbastanza liquido diluito (secondo me quello perfetto è lo splend’or al cocco);
- risciacquare con acqua e aceto.
Come dicevo prima ero convinta di aver capito, ma mi sbagliavo.
Tentativo numero uno: fallimento totale.
Ho iniziato a mischiare 100 g di hennè con dell’aceto di vino. Fino a che l’aceto non è finito. Ok, no problem, continuo con dell’ acqua. Ottengo una pappa secondo me soddisfacente, copro la ciotola con la pellicola e vado a dormire. Dopo 9 ore e 30 di ossidazione mi preparo all’applicazione, colta però da un leggero stato di euforia che mi fa’ dimenticare completamente dello yougurt, del miele, della crema e del cotone. Bene. Inizio la stesura, così come viene viene, senza un minimo di organizzazione, su internet dicono che non avere un metodo è il metodo migliore. Io eseguo. Ben presto mi accorgo di tre cose: non avere un metodo nel mio caso è un disastro, 100 g di henné sono troppo pochi per i miei capelli, la pappa è troppo densa e si spalma male. Quindi opto per rovesciare tutto a caso sui capelli, coprire con pellicola e asciugamano e lasciare in posa per un’oretta perché tanto ormai è andata così. Sciacquo, risciacquo, asciugo e fatto. I miei capelli hanno dei leggeri riflessi rossi
che nel giro di un mese svaniscono.
Tentativo numero 2: questa volta starò più attenta.
Mischio 150 g circa di hennè con dell’ aceto di mele, questa volta però ne ho quasi un litro, questa volta però lo faccio meno denso. Copro e lascio riposare per 10 ore. Scopro e aggiungo un vasetto di yougurt bianco intero e due cucchiai di miele. Divido ben bene i capelli con pinse e mollette. Vestiti vecchi. Guanti. Questa volta mi ricordo anche di mettere la crema intorno all’attaccatura dei capelli, ma dimentico il cotone (qualcosa va dimenticato per forza). Inizio a stendere la papa, parto da sotto e pian piano arrivo sopra, massaggio per bene così che penetri fino all’attaccatura e l’eccesso lo spalmo a caso. Questa volta ho addirittura una cuffietta (trovata per caso) quindi la metto e per sicurezza faccio anche una bella passata di pellicola, perché non si sa mai. Dopo circa un ora e mezza sento che qualcosa sta colando sull’orecchia destra. Ok, dai, non è nulla. Dopo poco a sinistra, poi dietro. Aiuto. Vado avanti a tamponare con una spugnetta bagnata per circa un ora, poi spazientita lavo via tutto. Balsamo diluito, aceto e acqua fredda. Li lascio asciugare da soli senza phon mentre faccio pranzo. Il risultato di questa seconda prova è stato soddisfacente anche se non troppo, dopo un mese i riflessi rossi sono ancora li. Riflessi, si esatto. Riflessi che però consentono commenti del tipo “ma ti sei fatta rossa?”.
A breve farò un terzo tentativo, l’ hennè già l’ho comprato. Perché io non mollo.
Tentativo numero uno: fallimento totale.
Ho iniziato a mischiare 100 g di hennè con dell’aceto di vino. Fino a che l’aceto non è finito. Ok, no problem, continuo con dell’ acqua. Ottengo una pappa secondo me soddisfacente, copro la ciotola con la pellicola e vado a dormire. Dopo 9 ore e 30 di ossidazione mi preparo all’applicazione, colta però da un leggero stato di euforia che mi fa’ dimenticare completamente dello yougurt, del miele, della crema e del cotone. Bene. Inizio la stesura, così come viene viene, senza un minimo di organizzazione, su internet dicono che non avere un metodo è il metodo migliore. Io eseguo. Ben presto mi accorgo di tre cose: non avere un metodo nel mio caso è un disastro, 100 g di henné sono troppo pochi per i miei capelli, la pappa è troppo densa e si spalma male. Quindi opto per rovesciare tutto a caso sui capelli, coprire con pellicola e asciugamano e lasciare in posa per un’oretta perché tanto ormai è andata così. Sciacquo, risciacquo, asciugo e fatto. I miei capelli hanno dei leggeri riflessi rossi
che nel giro di un mese svaniscono.
Tentativo numero 2: questa volta starò più attenta.
Mischio 150 g circa di hennè con dell’ aceto di mele, questa volta però ne ho quasi un litro, questa volta però lo faccio meno denso. Copro e lascio riposare per 10 ore. Scopro e aggiungo un vasetto di yougurt bianco intero e due cucchiai di miele. Divido ben bene i capelli con pinse e mollette. Vestiti vecchi. Guanti. Questa volta mi ricordo anche di mettere la crema intorno all’attaccatura dei capelli, ma dimentico il cotone (qualcosa va dimenticato per forza). Inizio a stendere la papa, parto da sotto e pian piano arrivo sopra, massaggio per bene così che penetri fino all’attaccatura e l’eccesso lo spalmo a caso. Questa volta ho addirittura una cuffietta (trovata per caso) quindi la metto e per sicurezza faccio anche una bella passata di pellicola, perché non si sa mai. Dopo circa un ora e mezza sento che qualcosa sta colando sull’orecchia destra. Ok, dai, non è nulla. Dopo poco a sinistra, poi dietro. Aiuto. Vado avanti a tamponare con una spugnetta bagnata per circa un ora, poi spazientita lavo via tutto. Balsamo diluito, aceto e acqua fredda. Li lascio asciugare da soli senza phon mentre faccio pranzo. Il risultato di questa seconda prova è stato soddisfacente anche se non troppo, dopo un mese i riflessi rossi sono ancora li. Riflessi, si esatto. Riflessi che però consentono commenti del tipo “ma ti sei fatta rossa?”.
A breve farò un terzo tentativo, l’ hennè già l’ho comprato. Perché io non mollo.
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