giovedì 31 luglio 2014

Dico la mia sull' henné.

Ciao.

In questo mio primo post voglio parlare dell’ henné, ma non dell’ henné in generale, no, qui parlerò solo ed esclusivamente del lawsonia inermis o più comunemente chiamato henné rosso.
Prima di tutto: cos’ è? Perché usarlo? La lawsonia inermis è una pianta dalla quale si ricava una polvere sottile che viene usata per colorare tessuti, per fare una sorta di tatuaggio su mani e piedi e per tingere e curare i cappelli. Da qui in poi il post parlerà solo di quest’ultimo utilizzo.
Prima di iniziare mi sono informata su internet, convinta di aver capito tutto.

  • Mischiare l’ hennè con aceto, acqua, infusi vari o limone;
  • più ossida più il colore tende al ciliegia e al contrario meno ossida più tende al rame;
  • più lo lasci in posa più il colore è intenso;
  • siccome tende a seccare i capelli prima di usare l’impacco aggiungere yogurt e miele;
  • usare un paio di guanti e dei vestiti vecchi per non sporcarsi perché macchia e poi difficilmente va via;
  • della pellicola e un asciugamano per la posa;
  • una crema grassa e un cordolo di cotone da usare come barriera per non far colare via il tutto;
  • usare una ciotola e un cucchiaio di plastica, vetro o legno perché il metallo “ostacola” l’ossidazione;
  • il giorno prima lavare i capelli solo con uno shampoo delicato;
  • per toglierlo dalla testa utilizzare un balsamo abbastanza liquido diluito (secondo me quello perfetto è lo splend’or al cocco);
  • risciacquare con acqua e aceto.
Come dicevo prima ero convinta di aver capito, ma mi sbagliavo.

Tentativo numero uno: fallimento totale.
Ho iniziato a mischiare 100 g di hennè con dell’aceto di vino. Fino a che l’aceto non è finito. Ok, no problem, continuo con dell’ acqua. Ottengo una pappa secondo me soddisfacente, copro la ciotola con la pellicola e vado a dormire. Dopo 9 ore e 30 di ossidazione mi preparo all’applicazione, colta però da un leggero stato di euforia che mi fa’ dimenticare completamente dello yougurt, del miele, della crema e del cotone. Bene. Inizio la stesura, così come viene viene, senza un minimo di organizzazione, su internet dicono che non avere un metodo è il metodo migliore. Io eseguo. Ben presto mi accorgo di tre cose: non avere un metodo nel mio caso è un disastro, 100 g di henné sono troppo pochi per i miei capelli, la pappa è troppo densa e si spalma male. Quindi opto per rovesciare tutto a caso sui capelli, coprire con pellicola e asciugamano e lasciare in posa per un’oretta perché tanto ormai è andata così. Sciacquo, risciacquo, asciugo e fatto. I miei capelli hanno dei leggeri riflessi rossi
che nel giro di un mese svaniscono.

Tentativo numero 2: questa volta starò più attenta.
Mischio 150 g circa di hennè con dell’ aceto di mele, questa volta però ne ho quasi un litro, questa volta però lo faccio meno denso. Copro e lascio riposare per 10 ore. Scopro e aggiungo un vasetto di yougurt bianco intero e due cucchiai di miele. Divido ben bene i capelli con pinse e mollette. Vestiti vecchi. Guanti. Questa volta mi ricordo anche di mettere la crema intorno all’attaccatura dei capelli, ma dimentico il cotone (qualcosa va dimenticato per forza). Inizio a stendere la papa, parto da sotto e pian piano arrivo sopra, massaggio per bene così che penetri fino all’attaccatura e l’eccesso lo spalmo a caso. Questa volta ho addirittura una cuffietta (trovata per caso) quindi la metto e per sicurezza faccio anche una bella passata di pellicola, perché non si sa mai. Dopo circa un ora e mezza sento che qualcosa sta colando sull’orecchia destra. Ok, dai, non è nulla. Dopo poco a sinistra, poi dietro. Aiuto. Vado avanti a tamponare con una spugnetta bagnata per circa un ora, poi spazientita lavo via tutto. Balsamo diluito, aceto e acqua fredda. Li lascio asciugare da soli senza phon mentre faccio pranzo. Il risultato di questa seconda prova è stato soddisfacente anche se non troppo, dopo un mese i riflessi rossi sono ancora li. Riflessi, si esatto. Riflessi che però consentono commenti del tipo “ma ti sei fatta rossa?”.

A breve farò un terzo tentativo, l’ hennè già l’ho comprato. Perché io non mollo.

x

Nessun commento:

Posta un commento